Futuri scenari in farmacia
Roma è sempre incantevole, con il Colosseo che si sveglia all’alba circondato dai primi turisti curiosi e da chi ci fa attorno un giro di corsa per sgranchirsi le gambe. Roma è sempre affascinante nel suo traffico che incrementa caotico senza la fretta incalzante che troviamo nelle nostre città del nord, fino a lasciare senza parole davanti al tramonto che si apre sui Fori Imperiali, con i suoi stormi che fanno disegni in cielo. Roma è sempre così accogliente nel suo modo caciaro, anche se la visito solo di sfuggita per lavoro, tra una riunione e l’altra indette dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, occasioni annuali per fare il punto della situazione sulla nostra professione.
A conclusione del primo anno di quasi-respiro post pandemia, ci ritroviamo a ricordare chi ha perso la propria vita a causa del Covid contratto mentre offriva un indispensabile lavoro dietro al banco. Ci ritroviamo a congratularci con tutti i colleghi, consapevoli di quanto la farmacia abbia resistito alla situazione emergenziale, garantendo la propria capillare presenza sul territorio non solo senza tirarsi indietro, ma anche offrendo il proprio aiuto mostrandosi disponibile a tamponare e vaccinare quando il sistema andava al collasso. Ci ritroviamo a dirci che, dati alla mano, la farmacia si è ritrovata in pochissimo tempo a essere la farmacia dei servizi tanto immaginata e desiderata, che faticava a decollare: vaccini, tamponi, telemedicina, analisi di sangue capillare sono solo alcuni dei primi servizi che si iniziano a trovare nella maggior parte delle farmacie. Il ruolo raggiunto ora dal farmacista non può che essere testimonianza di questa necessaria evoluzione che è solo l’inizio di un percorso di cambiamento che lo porterà a essere considerato ufficialmente una figura sanitaria di prima linea sul territorio, a cui rivolgersi per consulenza, prime terapie, aiuto, sostegno con esami diagnostici. Tutto ciò garantirà al cittadino la presenza di un polo di salute e prevenzione sul territorio, accanto ai presidi medici con cui il farmacista si ritrova a stretto contatto. Tutto ciò necessiterà di una formazione universitaria aggiornata per il farmacista, di cui oggi lamentiamo la carenza su tutto il territorio nazionale, e necessiterà di un’applicazione pratica del nuovo contratto di lavoro in cui il farmacista specializzato, formato, aggiornato sia rivalutato e remunerato nella modalità più consona.
Dall’alto dei miei tacchi rossi orgogliosamente indossati per la giornata contro la violenza sulle donne, osservo la sala che ospita presidenti e vice dei vari Ordini nazionali e noto che posso contare le esponenti del gentil sesso solo sulle dita di una mano: mi chiedo quante professioniste come me avrebbero voluto partecipare a riunioni così importanti, ma per limitazioni sociali, culturali, economiche, familiari non si spingono a immaginarsi con ruoli istituzionali. Accanto alla farmacia dei servizi che sta decollando, vorrei che le donne fossero più presenti, più impegnate, più incisive, all’interno di un ambito professionale che è tinto quasi totalmente di rosa: questo mi auguro per l’anno nuovo che verrà, ricco di crescita sotto tutti gli aspetti, anche quello umano.

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