19 Settembre 2021 ~ 0 Commenti

Impressioni di settembre

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Quest’anno per me niente Cosmofarma, un’edizione che molti colleghi hanno vissuto con emozione per il ritorno alle attività che fanno parte della nostra formazione e crescita, dopo questi anni di dura prova in campo sanitario. Si va a Cosmofarma anche solo per un giro di curiosità tra gli stand che possano dare nuovi spunti per la nostra farmacia, dai servizi, ai prodotti, alla robotica che prende piede all’interno delle nostre scaffalature. Ancora ricordo anni fa quando partecipai da docente ad alcune conferenze, per dare stimoli e idee a giovani farmacisti che, per la prima volta, esploravano quel mondo accompagnati da docenti universitari che avevano organizzato una visita guidata a dir poco pratica. Ricordo quando, con Paola, prima dell’apertura della nostra farmacia andammo a visionare tutte le croci luminose esistenti sul mercato, restando accecate per giorni dalle luci verdi intermittenti degli stand: la scelta fu ardua e forse la meno azzeccata, ma questa è un’altra storia!

Quest’anno mi sono defilata e ho seguito il frastuono della fiera tramite i social e le conferenze in direct, direttamente dalla Sardegna, dove mi sono regalata qualche giorno di vacanza lontana dal caos: ne avevo bisogno dopo un anno ricco di fatiche che mi hanno lasciato uno strascico fisico e psicologico che solo il mare e l’amicizia hanno saputo lenire.

A Cagliari, infatti, ad accogliermi c’era Silvia, una cara amica collega farmacista che, durante il periodo della prima ondata che mise in ginocchio la Lombardia, mi mandava messaggi di speranza e aiuti concreti con ciò che si poteva fare da così lontano, come il possibile invio di mascherine chirurgiche di alcune aziende locali sarde, da noi all’epoca introvabili. Silvia mi ripeté per mesi che sarebbe andato tutto bene e il mare sarebbe stato lì ad aspettarmi, a cullarmi come aveva sempre fatto e così è stato e le sono grata per averci creduto assieme a me. Tra farmacisti si finisce sempre a parlar di lavoro, anche se non si dovrebbe: si finisce a parlare di tamponi, di gestione dei farmaci in DPC, di farmacia oncologica, di colleghi e di titolari furboni che ancora credono esita il fantomatico tirocinio post laurea. Quest’anno Cosmofarma l’ho vissuta con i piedi nella sabbia assieme a un’amica che vive ogni giorno la stessa realtà che vivo io, anche se a chilometri di distanza. Non mi sono persa nulla, mi sono arricchita di esperienza che è il miglior bagaglio che si possa desiderare.

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