Ottobre mese rosa
Cambio di stagione, di armadi, di abitudini e di vetrina. Nemmeno in periodo di Covid e strette restrizioni, ho mai smesso di variare tutto ciò che cura esponiamo in farmacia a seconda della stagione e delle necessità, sia per la nostra clientela, che per noi stessi. In questo periodo amo riempire gli spazi espositivi di tisane curative per il periodo invernale, di oli essenziali che aiutano a liberare le vie respiratorie dai primi malanni stagionali, di zucche finte, foglie colorate e castagne raccolte. Accanto a questo tripudio autunnale, fa capolino il nostro angolo rosa dedicato a chi, nel mese di Ottobre, viene ricordato e lodato: di rosa, infatti, si tingono tutte le iniziative a favore della ricerca contro il cancro al seno e le sue forme più aggressive promosse dalla Fondazione AIRC. Grazie alle farmacie sul territorio nazionale questi progetti diventano più conosciuti e virali, con l’obiettivo di garantire l’adatto supporto alla ricerca con i maggiori progressi degli ultimi anni, grazie alla quale oggi è stata portata fino all’87% la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di cancro al seno. Anche quest’anno si punta l’attenzione sull’urgenza di trovare nuove cure per chi deve affrontare le forme più aggressive, come il tipo triplo negativo e il carcinoma mammario metastatico, che riguarda circa 37.000 donne solo nel nostro Paese.
Questa sfida difficile richiede l’impegno delle donne che fanno diagnosi precoce, dei ricercatori, per mettere a punto nuove terapie e di chi dona che permette alla ricerca di non fermarsi mai. E richiede l’impegno di noi farmacie, punto di riferimento per il cittadino in cura e che desidera fare prevenzione: organizziamo eventi e distribuiamo volantini informativi, divulghiamo ciò che c’è da sapere in ambito di prevenzione, curiamo anche con le parole chi si rivolge a noi per disturbi legati alla terapia in atto, facendolo in queste mese per non dimenticarcelo anche nel resto dell’anno.
Diventiamo farmacia specializzata in oncologia e garantiamo un sostegno sempre presente sul territorio al paziente deospedalizzato, affinché sia in grado di non perdere contro il cancro. Perché, come dice la mia amica Fede: “Perde chi non ci prova, chi non ha fiducia, chi non crede nella scienza e nella possibilità di guarire”
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