22 Giugno 2024 ~ 0 Commenti

Una nuova farmacista

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Siamo nel momento storico in cui con maggiore difficoltà si trovano farmacisti. Complici le minori iscrizioni alla facoltà dai farmacia negli ultimi anni, complice un contratto nazionale che non è stato rinnovato per anni, complici le richieste di personale farmaceutico aumentate a causa dell’arrivo delle catene con orari sempre più ampi e complice l’avvento della farmacia dei servizi che richiede maggiori farmacisti specializzati, le farmacie si trovano alla ricerca di professionisti da banco come fossero aghi nel pagliaio.

Nella nostra farmacia, dopo mesi di ricerche vane, approda Alessia. Non ha in mano ancora un titolo, le mancano due mesi alla laurea, ma porta con sé entusiasmo, voglia di imparare e di crescere. Porta con sé i suoi 23 anni freschi e sorridenti che le garantiscono una porta aperta da noi, un’opportunità di attendere nella nostra farmacia la sua laurea con una veste colorata e transitoria da magazziniera, per poi cambiarla in un camice bianco con tanto di caduceo e tesserino.

La sua tesi parla di innovazione che i giovani possono portare nel nostro mondo farmaceutico del lavoro, parla di eco sostenibilità, parla di una farmacia green, parla di uno sguardo al futuro di una ragazza studiosa che vuole portare la sua voce nella realtà della farmacia, illustrando quanto i medicinali scaduti possano impattare sull’inquinamento globale. E quanto la farmacia, nel suo piccolo, possa fare per garantire un uso consapevole e corretto dei medicinali e un loro altrettanto smaltimento attento e sostenibile. Quando le chiedo di darmi un accenno in merito alla sua tesi, me la racconta con l’entusiasmo negli occhi, conscia di essere lì a un passo verso il mondo del lavoro, in attesa solo dell’ultimo salto, un po’ come faceva nella sua carriera da ginnasta.

Tra chi lavora in farmacia da tempo, a volte, si perde questo entusiasmo, sommersi da burocrazia, poche gratificazioni e stipendi non incentivanti. Spesso sento dire, anche da chi è più giovane di me, che è un lavoro pagato troppo poco, con limiti di orario, senza sbocchi. Purtroppo l’apparenza è questo, ma come spesso accade inganna: nulla arriva senza fatiche, aggiornamenti, desiderio e costanza. Nulla arriva solo per diritto di anzianità. Specializzatevi, crescete in termini di titoli ed esperienze nuove, imparate a dare un taglio alla vostra professione, senza scorciatoie, senza corsi che illudono di darvi una formazione scientifica senza passare dall’università o da un corso certificato. Arricchite prima voi, la vostra cultura, la vostra professionalità, poi chiedetevi se davvero fare il farmacista sia così riduttivo e poco stimolante, anche a livello economico. Provate, per una volta, a cambiare prospettiva e a mettervi nell’ottica di chi guarda dall’alto perché ha le carte per farlo: l’entusiasmo, il sorriso e la crescita non si spegneranno se le coltiverete prima per voi, poi per i pazienti che si fideranno della vostra professionalità, che siano al banco o sul mondo digitale in cui vorrete diffondere la vostra professionalità nel rispetto del codice deontologico.

Alle volte cambiare aria non basta, da una farmacia all’altra, se non cambiamo noi stessi: il farmacista in evoluzione si modifica se aggiorna prospettiva e si proietta, con entusiasmo e gratificazione, al futuro. Questo auguro ad Alessia e a tutte noi che accogliamo la sua ventata di gioventù. Di non smettere mai di amare questa professione e il caduceo che porterà sul camice. Ad maiora.

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